My life in Vienna

Egon Schiele, l’artista che imbarazza tutti.

Quale miglior modo di iniziare l’anno se non con un po’ di cultura.
Ecco perchè oggi vi parlerò di un’artista Viennese, tanto amato quanto incompreso, che negli ultimi mesi ha fatto molto parlare di se per lo scandalo della pubblicità dell’ente nazionale del turismo austriaco nella metropolitana di Londra (Articolo).
Si, sto parlando proprio di Egon Schiele, l’artista dai corpi nudi e scheletrici che ha sempre fatto parlare di se già ai suoi tempi .

Chi era Egon Schiele

Il pupillo di Klimt, Egon Schiele nacque nel 1890 in una piccola cittadina poco lontana da Vienna e, insieme al suo maestro fu uno dei maggiori esponenti dell’espressionismo Viennese.
Nonostante la sua breve carriera artistica, realizzò circa 340 dipinti e piu’ di 2000 opere tra acquerelli e disegni i quali, in gran parte sono esposti al Leopold Museum di Vienna.

Il giovane Egon perse il padre all’età di 15 anni e la sua tutela venne quindi assunta da un ricco zio di famiglia.
Lo zio provò ad orientarlo verso una carriera nelle ferrovie , senza alcun riscontro positivo e, alla fine, dovette riconoscere il grande talento del nipote.
Cosi’ Egon Schiele inizia a dipingere e decide di iscriversi all’Accademia di Belle arti di Vienna. Lasciò pero’ l’accademia molto presto perchè iniziò a trovare i metodi di studio antichi ed inoltre il suo stile non era ben accetto. Per cui iniziò a studiare per conto suo, sperimentando diversi stili e migliorando la sua tecnica.
All’età di soli 17 anni , in un Cafè di Vienna, conobbe Gustav Klimt il quale divenne poi un grande maestro ed amico del pittore.

Egon Schiele e Wally Neuzil

Dopo anni di grandi successi a Vienna decise, insieme alla modella diciasettenne Wally Neuzil di trasferirsi in un piccolo paesino dove, però non è ben visto dai cittadini del villagio .

Il motivo era il suo stile di vita, la sua arte volgare e perchè esso viveva con una donna senza esser sposato.
Non è ben chiaro quale fosse infatti il ruolo di Wally nella vita di Egon, se fosse una semplice modella o qualcosa di piu’.
Fatto sta che è sempre stata il centro di alcune mostre dedicate al pittore come quella del 2015 al Leopold Museum.

Comunque sia la situazione di Egon Schiele peggiorò quando nel 1912 venne accusato di aver traviato, rapito ed avuto rapporti con una giovane modella quattordicenne subbendo un processo e rischiando una condanna a lunghi anni di carcere.
Tuttavia, al termine del processo, le accuse piu’ gravi decaddero lasciando l’accusa di aver esposto opere pornografiche. 
Infatti i soggetti preferiti da Schiele sono sempre stati i nudi ed in particolare i nudi di donna raffigurati sempre in modo molto sensuale ma, comunque in uno stile quasi macabro e scuro. Egon rimase in carcere solo per un breve tempo il quale, però, si trasformò in un’esperienza traumatica.

L’incontro con Edith Harms

Nel 1914 conobbe Edith Harms che divenne sua moglie a patto di essere l’unica modella per le sue opere.
Egon ed Edith quindi si sposano, ma proprio in quell’anno dove anche la sua fama artistica si stava affermando, scoppiò la guerra e dovette partire.
Per sua fortuna pero’, grazie alla sua notorietà gli venne risparmiata la prima linea.


Nonostante ciò comunque, nel 1918 la moglie di Egon, incinta di sei mesi,  si ammala di febbre spagnola e muore. A soli 28 anni, qualche giorno dopo la morte di Edith, Egon morì.

125 anni dopo la sua morte

Quest’anno sono 125 anni dalla sua morte.
Per questo motivo, l’ente dei turismo viennese ha deciso di pubblicizzare le sue opere affinchè si venga a conoscenza di questo grande artista.
La bellezza di Egon Schiele e’ il saper catturare l’attenzione dello spettatore su questi corpi sensuali, vuoti e spenti, tanto quasi da imbarazzarci.

Una tematica a mio parere piu’ che moderna, perchè in fondo Schiele rappresenta un po’ i corpi di noi giovani, troppo occupati ad apparire e non a riempire le nostre anime.
Per questo trovo che, nonostante ci siano già 125 anni di differenza, in realtà Egon Schiele non è altro che uno dei piu’ moderni artisti.

Non credo di aver mai detto che una grande passione che ho, ogni volta che varco la soglia di un museo, è poter ‘collezionare’ piu’ ‘autografi’ che posso. L’autografo di Schiele è tra i miei preferiti per la sua particolarità.

Concludo questo post con una frase di Egon Schiele che conferma quanto in realtà esso continui ad essere moderno anche dopo 125 anni.

Nessuna opera d’arte erotica è una porcheria, quand’è artisticamente rilevante. Diventa una porcheria solo tramite l’osservatore, se costui è un porco.

Egon Schiele

Alla prossima,

Alice (:

0 commenti

  • giusymar

    I trovi alcuni sue opere profondamente poetiche. Gli occhi sembrano trapassarti da parte a parte. Sinceramente non riesco bene a capire come si possa parlare di porno.
    Il dover trovare a tutti i costi qualcosa di pruriginoso nel corpo nudo di una donna fa davvero ben intendere di chi possano essere quegli occhi. Non posso che condividere profondamente il pensiero di Schiele.
    PS: bella l’idea di collezionare autografi d’autore!!!

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