L'arte in lettere

L’arte d’oro di Gustav Klimt

Quando penso a Vienna penso alla Sacher, alla musica classica e a lui.
E quando penso a lui un dolce intenso color oro riempie la mia mente.
Ma non credo di essere l’unica, perche’ Gustav Klimt e’ cosi’, uno di quegli artisti le quali opere superano la sua identita’ quasi fino a renderlo sconosciuto.

Per cui avviamoci insieme alla scoperta di questo fantastico artista in un viaggio fatto d’oro nella Vienna del 1900.

Chi era Gustav Klimt

Gustav Klimt nasce in una famiglia numerosa, in un sobborgo di Vienna e, studia arte alla scuola di arti applicate della citta’.
Qui acquisi’ i principi dell’arte fino ad allora conosciuta e imparo’ a padroneggiare anche la ceramica ed il mosaico.
Il suo talento venne riconosciuto subito, tanto da venirgli commissionate le decorazioni di diversi luoghi pubblici della citta’.
Tra le tante, il cortile del museo di storia dell’arte antica e le decorazioni del Burgtheater.

Nel 1988 Gustav Klimt era adorato da tutti, compreso l’Imperatore Francesco Giuseppe dal quale, ricevette la benemerenza ufficiale insieme all’ammirazione da parte delle universita’ di Vienna e Monaco.
Quest’ultime lo nominarono membro onorario.

Il Manifesto Ver Sacrum

Nonostante fosse molto apprezzato dalla societa’, non si puo’ dire lo stesso del contrario. Difatti Gustav Klimt detestava i rigidi canoni accademici che ogni artista doveva seguire .
Klimt non era l’unico e per questo, nel marzo del 1989 decise di istituire, insieme ad altri 19 artisti, la secessione viennese.
Con essa nacque anche un periodico manifesto di nome Ver Sacrum (Primavera Sacra) del quale vennero pubblicati ben 92 numeri.

L’aspirazione di questi artisti era di riuscire a portare l’arte fuori dai canoni accademici. Gli artisti che partecipavano non erano solo pittori, ma bensi’ d’ogni genere di arte.
Dai simbolisti ai naturilisti, tutti all’insegna di una nuova arte plagiata da design, architetture e pittura oltre i canoni.

E’ qui, in una delle edizioni del Ver Sacrum che Klimt mostra al mondo per la prima volta la Nuda Veritas.
Essa e’ tra le sue opere piu’ famose, della quale ne esistono due versioni.
La prima versione fu pubblicata con la citazione dello scrittore tedesco Schefer : ” La verita’ e’ fuoco e parlare di verita’ significa bruciare e illuminare.”
In una seconda versione, invece, usa una citazione del poeta tedesco Schiller in cui si sottolinea l’esigenza di totale liberta’ espressiva degli artisti:” Se non puoi piacere a tutti con le tue azioni e la tua arte, accontenta pochi. Piacere a molti e’ male”. Associa alla seconda versione anche un serpente ai piedi della donna , simbolo di lussuria, volendo cosi’ proclamare la necessita’ da parte degli artisti, di un’arte libera di esprimersi senza veli e senza temere di esaltare l’eros.

Tuttavia, nel 1892, mori’ il padre e qualche anno dopo anche uno dei fratelli.
Queste inaspettati morti portarono un grande lutto nella sua vita, tanto da portarlo a chiudersi in se stesso per un periodo di ben sei anni.
Durante questo periodo l’artista smise di dipingere.

Il padre orefice, fu una figura molto importante per l’artista la quale relazione, esercitera’ una suggestione molto forte nel suo periodo aureo.

Il periodo aureo e l’amore per l’oro

Tutto accadde dopo alcuni viaggi alla citta’ di Ravenna dove il pittore vide per la prima volta i mosaici bizantini.
Le loro brillanti tonalita’, gli ricordarono le opere di oreficerie del padre morto, suggestionandolo a tal punto da voler studiare piu’ approfonditamente l’arte bizantina.
Questo suo periodo artistico e’ conosciuto come il periodo aureo di Klimt e fu anche il periodo che diede alla luce le sue opere piu’ famose come la Giuditta ed il Bacio.

Durante questo periodo la sua arte fu totalmente caratterizzata dall’oro, il quale venne usato in massicce quantita’ sia sotto forma di foglie che carta dorata.

Tuttavia la funzione dell’oro nelle sue opere non e’ mai stata quella di decorazione, bensi’ vuole essere un metodo per modulare al meglio le parti plastiche da quelle della superficie e, cosi’ facendo, dare un’effetto di spazio cosmico senza profondita’.

Questo suo periodo aureo nasce con l’opera di Giuditta e muore con la seconda versione di essa, Giuditta II.

Sono gia’ passati un po’ di anni, l’impero austro-ungarico e’ caduto, il periodo della Belle Epoque e’ finito e sta per scoppiare la prima guerra mondiale.
A causa di questi avvenimenti, Klimt avra’ un periodo di crisi esistenziale e artistica .

La terza fase della vita del pittore

Il periodo fiorito di Klimt e’ caratterizzato da dubbi sulla propria arte, che nascono dopo che il pittore scoprira’ artisti come Van Gogh e Cezanne.
Cosi’ decide di avvicinarsi alla pittura espressionista, grazie anche ai suoi allievi Egon Schiele e Oskar Kokoshka .

Il suo scopo adesso, era quello di avere una pittura piu’ spontanea e non piu’ quella sofisticata usata fino a prima. Per questo anche l’oro diminui’ ed i suoi quadri iniziarono ad essere molto piu’ espressionisti.

Purtroppo pero’ questo periodo non duro’ poi cosi’ tanto perche’ nel 1918 Klimt mori’ a causa di un attacco apoplettico.

Tuttavia, come ben sappiamo, Klimt e’ un’artista immortale, che sara’ pur morto fisicamente ma che continua a vivere tramite i suoi quadri, come anche lui stesso dichiara:

Sono bravo a dipingere e disegnare; lo credo io stesso e lo dicono anche gli altri, ma non sono sicuro che sia vero. Di sicuro so soltanto due cose:
1. Di me non esiste alcun autoritratto. Non m’interessa la mia persona come “oggetto di pittura”, m’interessano piuttosto le altre persone, specie se di sesso femminile, ma più ancora le altre forme. Sono convinto che la mia persona non abbia nulla di particolare. Sono un pittore che dipinge tutti i santi giorni dalla mattina alla sera. Figure e paesaggi, ritratti un po’ meno.
2. Non valgo molto a parlare o a scrivere, tanto meno se devo esprimermi a proposito di me stesso o del mio lavoro. Alla sola idea di dover scrivere una semplice lettera l’angoscia mi attenaglia come il mal di mare. Temo proprio si debba fare a meno di un mio autoritratto artistico o letterario, ma non è una grande perdita. Chi vuole sapere di più su di me, cioè sull’artista, l’unico che vale la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio.

Dove si trovano le opere di Klimt a Vienna

Le opere di Klimt sono un po’ sparse per tutta Vienna, da bellissimi palazzi dall’architettura d’orata come il palazzo della secessione alle opere del Burgtheater.
Ma per coloro che sono curiosi di conoscere il Klimt dorato ed il suo famoso bacio allora dovrete recarvi al museo del Belvedere.
Ed una volta li’, ammirate ogni singolo dettaglio di queste opere uniche nel loro genere.

Potrei continuare a scrivere all’infinito di lui, ma credo che per adesso basti come breve introduzione a questo artista immortale che, nonostante non sia piu’ al mondo da ormai un bel po’ di tempo, vive ancora tra le vie della citta’.

Alla prossima.

Alice (:

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