My life in Vienna

Pandemia, un anno insieme: Diario di una siciliana a Vienna

E’ gia’ passato un anno dal primo Lockdown, un anno di pandemia, e non so quanto altro tempo dall’ultima volta che ho scritto in questo blog.

Di cose ne sono certo cambiate, a partire dalle quattro mura da cui vi scrivo.
Ho deciso quindi di tornare a scrivere per mettere su tasti e pixel la mia testimonianza, e parlare un po’ di come l’Austria ha affrontato questa crisi globale.

Uno, due, mille Lockdown

Attualmente vi scrivo da una soleggiata Vienna, in piena pandemia, durante il nostro… uhm… credo quarto Lockdown, ormai ho persino perso il conto.
Ognuno di essi e’ stato diverso per qualche motivo, che fosse semplicemente il freddo glaciale che obbligava le persone a stare in casa o le belle giornate primaverili che facevano completamente l’opposto.
I ristoranti sono ormai chiusi da un bel po’ ma, per la fortuna dei piu’ golosi, si puo’ sempre ordinare da asporto tramite gli appositi siti o ritirare personalmente.
I negozi invece fanno apri e chiudi costantemente, in un circolo vizioso che spinge la gente ad ammassarsi in quei pochi giorni di apertura.
Solo una cosa e’ certa, piu’ si va avanti, piu’ Maßnahmen, provvedimenti, vengono presi, piu’ la gente si ribella.

Che poi mi sono sempre chiesta, ma di che si ribellano?

Le proteste

E’ un anno che gli austriaci si ribellano. Per cosa poi, non si sa .
C’e’ chi dice che non crede in questo virus, c’e’ chi dice che non c’e’ alcuna pandemia, c’e’ chi dice che non crede ai politici… e chi semplicemente si ribella .
Fatto sta che e’ un anno che e’ meglio non passare da specifiche piazze o non trovarsi in giro il giovedi’ pomeriggio.
Ma ogni tanto vado a sbirciare, queste proteste buffe, con migliaia di persone senza mascherine, tutti attaccati tra di loro, tutti a starnutire tra di loro con Maria Theresa d’Asburgo a fissarli dall’alto.
Buffi sono anche i poliziotti che arrivano in venti mila, come fosse l’inizio di una guerra, ma poi si appostano ai lati e comunicano tramite i megafoni senza intervenire direttamente .

In Austria e’ un diritto poter protestare, per qualsiasi cosa si voglia. E questa cosa rende gli austriaci cosi’ felici da avere il giorno delle proteste, il giovedi’ pomeriggio appunto. Tranne per l’ambiente, per l’ambiente si protesta il venerdi’.
Questa settimana invece, si e’ protestato nel weekend… sara’ che durante la settimana erano tutti impegnati.

Lo trovo cosi’ buffo che molto spesso li guardo e penso : Ma se vi piace tanto protestare, perche’ non andate a vivere in un qualche paese dove le cose vanno cosi’ male, ma cosi’ male che potreste protestare per ore?!

Maschere e Mascherine

Gli austriaci si lamentano tanto ma poi le regole le seguono e allora la mascherina la mettono.
La mettono nei centri commerciali, nei supermercati, nei mezzi pubblici e nelle zone piu’ frequentate della citta’.

E neanche una qualsiasi mascherina ma bensi’ la FFP2 che, un paio di mesi fa, e’ diventata d’obbligo in tutto il paese.
Iniziando cosi’ una rete di connessioni perfettamente funzionante che in pochi giorni fece arrivare una quantita’ enorme di mascherine in tutti i negozi di prima necessita’.

E, affinche’ tutti seguissero le regole, e’ stato possibile ritiare la propria mascherina gratuitamente .

Covid Si, Covid No

Non solo le mascherine sono state distribuite in modo efficente e veloce ma anche i test.
Che sia in citta’, in farmacia o a casa, il test si pu’ fare davvero ovunque !

Per l’occasione tutti quei luoghi che una volta erano il cuore della citta’ sono adesso diventati dei centri dove potersi far testare.
Ed ecco che dove una volta ero andata ad un concerto adesso mi ritrovo a farmi mettere un bastoncino su per il naso, e dove prima portavo ogni parente che mi veniva a trovare, adesso e’ uno sfarzoso centro con candelabri alle pareti da farti sentire una principessa.

E a chi non va a genio un cotton fiocc dentro il naso, e’ possibile ritirare gratuitamente dei test da fare in casa, diversi perche’ sfruttano la saliva per scoprire se si e’ positivi o no.
Ogni persona che abita a Vienna puo’ riceverne solo quattro a settimana, ed una volta fatto, basta depositarlo in dei contenitori sparsi nei vari negozi di prima necessita’. Il risultato arriva comodamente in 24 ore via email. Insomma, abbiamo tutto l’occorrente per abbattere questa maledetta pandemia !

Vaccini : Quando tocca a me?

Vi scrivo il giorno dopo che il nostro presidente Van der Bellen ha ricevuto la prima dose di vaccino.
Questo fa un po’ capire che la situazione vaccini non e’ proprio cosi’ veloce come ci si poteva immaginare, specialmente da un paese cosi’ ben organizzato come l’Austria.

Per potersi candidare alla vaccinazione basta iscriversi ad un sito e aspettare che arrivi il proprio turno, solo che ancora ci vorra’ di certo un po’.

Per cui teniamo ancora duro per un po’, in poco riusciremo a sbarazzarci di questa pandemia e, se tutto questo mi portera’ ad immergere i piedi nelle acque del mio mare, lo faccio con tutto il cuore.
Spero che questo diario di bordo sarcastico possa essere stato interessante, fate attenzione e come si dice da noi : Gesund bleiben !

Alla prossima

Alice 🙂


6 commenti

  • Maria Rita Gamuzza

    Mitica come sempre, mi sembrava di udire la tua voce dentro la mia testa mentre scorevo le righe… ❤️

  • Alessandro

    A Vienna si manifesta per qualsiasi cosa, capisco il diritto di manifestare, ma ogni settimana francamente mi sembra un po’ troppo. A volte, nella stessa giornata, ci sono diverse manifestazioni, il bello è che certe volte c’è anche la manifestazione che è contro quella manifestazione, quindi nello stesso giorno e nello stesso luogo si arriva anche a 10 manifestazioni contemporaneamente, creando non pochi problemi al traffico cittadino e bloccando il centro per alcune ore, i mezzi pubblici vengono fatti deviare su altre tratte, con conseguente ritardo e mancate coincidenze con altri mezzi. Mi chiedo, ma la città di Vienna come fa ad autorizzare tutte queste manifestazioni? Credo che, in nessun’altra città del mondo, si svolgano così tante manifestazioni come a Vienna. Ma poi tutta questa gente che manifesta non ha niente di meglio da fare e non ha un lavoro?

    • Alice

      Credono e tengono tantissimo ai loro diritti. Capisco quello di cui parli tu, ma la citta’ e’ molto ben organizzata ad ogni evenienza, e quindi sempre pronti ad indicare un nuovo percorso da fare o ‘smistare’ il traffico il meglio possibile nella citta’.
      A me non ha poi dato cosi’ tanto fasticio, anzi, ammiro molto la loro voglia di darsi sempre da fare e di combattere per i propri diritti. Se noi italiani reagissimo allo stesso modo per ogni legge che non ci sta bene, sono sicura che l’italia sarebbe un paese migliore.

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